Benessere

L’attenzione insegna a vivere con i sensi all’erta

assaporare con consapevolezza, meditazioneChi affronta la vita con i sensi all’erta, ne apprezza la grande ricchezza.

Domandatevi se avete mai mangiato un’uvetta in piena consapevolezza. Avete mai fatto caso a quante sensazioni gustative diverse si nascondono dietro un singolo acino d’uva secca? Oppure siete mai andati al lavoro, percorrendo il solito tragitto in auto, metro, bus, bicicletta o semplicemente camminando a piedi, sentendo il vostro respiro e percependo ogni vostro piccolo e a volte impercettibile movimento?

Se la vostra risposta è no, allora vi chiedo di provare.

L’attenzione: essere consapevoli istante per istante

L’attenzione insegna a cogliere l’attimo così com’è, senza valutarlo. Chi vive attentamente si prefigge di sperimentare l’attimo senza preconcetti, tantomeno senza giudizi. Quello che invece solitamente accade alle nostre vite è esattamente l’opposto: ci affanniamo tra una scadenza e l’altra, con la mente sempre rivolta al futuro o al passato, a cercare di far quadrare tutti conti, senza accorgerci di quello che accade intorno a noi. Si, proprio intorno a noi accadono moltissime cose e non ce ne accorgiamo. Se viviamo con attenzione siamo presenti e pronti a cogliere tutte le sensazioni del momento attuale.

Nelle sue pubblicazioni Jhon Kabat Zinn definisce così l’attenzione: “Attenzione significa essere attenti in un modo ben preciso: in modo consapevole, nel presente, evitando di giudicare… Ci rende coscienti che la nostra vita è fatta di una successione di attimi. Se non siamo completamente presenti in numerosi di questi attimi, non solo ci perdiamo il lato più prezioso della nostra esistenza, ma non individuiamo neppure la ricchezza e la profondità delle nostre possibilità di crescere e di cambiare”. Questo tipo di attenzione sarebbe in grado di aumentare la consapevolezza, stimolerebbe la chiarezza nonché la capacità di accettare la realtà del presente.

Come si esercita l’attenzione?

L’attenzione non significa rilassamento, tranquillità, pensiero, analisi, autoriflessione, giudizio, sognare ad occhi aperti, suggestione e via dicendo.

Anche se il concetto di attenzione affonda le sue origini nella psicologia buddista, l’attenzione può essere praticata da chiunque, indipendentemente dal proprio pensiero o credo. E’ una capacità che ognuno di noi possiede e può allenare, esattamente come la pazienza.

meditazione camminata, consapevolezza, mindfulnessL’aspetto centrale dell’allenamento consiste nella meditazione, da seduti o camminando. Il progetto della meditazione non è realizzare la quiete, il rilassamento, anche se la quiete e il silenzio possono essere una conseguenza della pratica stessa. Il vero senso della pratica di meditazione è entrare gradualmente in uno stato in cui si prende atto di qualsiasi cosa esiste, istante per istante, dentro di noi e fuori di noi.

Anche il Body Scan è un utile strumento di allenamento dell’attenzione, insegna a percepire il proprio corpo consapevolmente, percorrendone con attenzione ogni sua parte.

Attraverso l’esercizio paziente di queste pratiche è possibile rafforzare l’attenzione e conservare la calma nonché reagire in maniera adeguata e funzionale alle situazioni della vita, anche quelle più stressanti.

Esercizio di Body Scan

Per chi volesse fare pratica e allenare la propria attenzione ecco qui di seguito l’esercizio che noi chiamiamo Body Scan :

  1. Cercate un luogo silenzioso e prendetevi 30-45 minuti di tempo. Indossate abiti comodi, soprattutto che non stringano sulla vita. Sdraiatevi supini senza cuscini sotto la testa, magari su una superficie non troppo morbida (tappetino, stuoia, tatami, etc.). Chiudete gli occhi.
  2. Portate attenzione al vostro respiro senza modificarlo . Sentite la parete addominale alzarsi e abbassarsi ad ogni respiro. Concedetevi un po’ di tempo per percepire tutto il vostro corpo, dai piedi alla testa.
  3. Rivolgete l’attenzione al piede sinistro: immaginatevi di fare entrare il respiro fino alle dita. Ora percepite tutte le sensazioni e le tensioni nelle dita del piede: sono calde, sono fredde, improvvisamente iniziano a prudere, a ingrossarsi? Se non sentite niente, allora non sentite niente. Qualunque cosa accada è quella giusta, accoglietela, percepitela così com’è. Ora immaginate che espirando sciogliete tutte le sensazioni e le tensioni.
  4. Non appena vi accorgete che sopraggiungono pensieri, ritornate con l’attenzione alla respirazione e alla regione del corpo interessata.
  5. Nello stesso modo passate in rassegna la pianta, il tallone, il collo del piede e la caviglia. Mentre inspirate e espirate in ogni area del piede, badate a tutte le sensazioni che sopraggiungono. Registrate tutto quello che percepite esattamente così com’è, senza volontà di cambiarlo.
  6. In questo modo tutto il corpo viene esplorato con l’attenzione e con il respiro: prima dal piede sinistro salendo fino al bacino, poi dal piede destro fino al bacino, quindi i glutei, la pancia, il busto e la schiena, la mano sinistra fino alla spalla, quella destra fino alla spalla, il collo, la nuca, la testa e il viso.
  7. Alla fine di questo percorso si sarà creato uno spazio di maggior ascolto, presenza e consapevolezza. State in contatto con le vostre sensazioni ancora un po’ di tempo e restate in contatto con tutto il corpo che respira fino alla fine del tempo. Non interrompete bruscamente l’esercizio. Prima di riaprire gli occhi, lentamente ritornate allo stato ordinario di veglia, cominciando a muovere lentamente il corpo partendo dalle mani e dai piedi.

 

Cristiana Milla, psicologa e psicoterapeuta. Per avere maggiori informazioni, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli.

Per consulenze psicologiche, psicoterapia, seminari o altre richieste, puoi scriverle una mail all’indirizzo cristianamilla@quipsicologia.it  oppure telefonarle al 339.6137545.

Autore

Cristiana Milla

Cristiana Milla

Psicologa, psicoterapeuta. Esperta in disturbi d'ansia, disturbi alimentari, difficoltà sessuali, dipendenze affettive, supporto alla genitorialità e alla famiglia. Collabora con l'Istituto di Psicosintesi di Roma.

1 commento

  • Salve Cristiana, non sono di Roma, ho letto alcune cose che scrive e le trovo interessanti. mi piacerebbe partecipare ad un suo corso.
    per caso ne fa qualcuno in Campania?
    buon lavoro
    E.

Lascia un commento