Genitori e Figli

Psicosintesi e psicogenealogia: dove si annidano i segreti degli antenati?

Albero genealogico come struttura psichica, psicologia

Esempio illustrazione Albero Psicogenealogico

 

Cos’è la Psicosintesi?

Nell’utilizzare la Psicosintesi in ambito clinico resto spesso stupito nel constatare i movimenti interni alla mia psiche. Alcuni di questi movimenti consolidano la mia credenza che il metodo psicosintetico possa essere rappresentato come una meravigliosa città, con al centro un tempio dotato di una base estremamente solida (metodo scientifico, modello integrativo, ecc.) dalla quale si ergono 3 meravigliose colonne (animo molteplice, disidentificazione e volontà), intorno alle quali il pensiero può muoversi con grande libertà. Il tetto è invisibile ma non per questo meno reale e concreto.

Altri movimenti mi spingono a riflettere sul fatto che la Psicosintesi è metodo integrativo, ovvero una costruzione destinata a trasformarsi continuamente così come si trasformano le rappresentazioni simboliche presenti nella psiche individuale e collettiva.

In questa fase, per esempio, tendo ad identificare la Psicosintesi anche come un metodo terapeutico in relazione con altri metodi terapeutici ma sostanzialmente autonomo rispetto ad essi. In altre parole, la costruzione teorica messa a punto da Roberto Assagioli non ha bisogno di nessun sostegno esterno ad essa.

La Psicosintesi, infatti, sintetizza e integra i migliori contributi di psicologia con l’obiettivo di aiutare le persone a strutturare una personalità armonica intorno ad un centro di coscienza e volontà destinato a stare al centro della personalità stessa. Uno degli obiettivi della terapia psicosintetica è influenzare in modo sufficientemente stabile nel tempo le parti consce e inconsce della psiche in modo che l’assetto psicologico del soggetto che vi si sottopone possa essere sempre più adatto ad incarnare i progetti evolutivi presenti nelle zone più alte e profonde della psiche.

Un nuovo assetto psicologico che possa permettere alle persone di scegliere la via della gioia e della realizzazione personale, variabili queste che in Psicosintesi non possono essere scisse dal concetto di salute mentale. Durante il percorso terapeutico la coscienza del soggetto deve essere stimolata ad equipaggiarsi dei migliori strumenti per la consapevolezza e l’elaborazione dei vissuti, altrimenti le scelte del soggetto saranno solo relativamente libere: se ai tempi di Freud si supponeva che il potere dell’inconscio sul conscio fosse schiacciante, i dati scientifici di cui attualmente disponiamo evidenziano un panorama ancora più imbarazzante.

Gli alberi genealogici come strutture psichiche concrete

In Geremia 31 si dice che “il genitore mangia l’uva acerba e al figlio si allegano i denti”. Questa verità psicologica, così come altre verità psicologiche presenti nella Bibbia, è stata più volte testata anche dal punto di vista scientifico.

A sostegno di questa ipotesi ho raccolto due ricerche pubblicate su Nature Neuroscience, la prima realizzata dal Brain Research Institute della Università di Zurigo e la seconda dagli scienziati della Emory University di Atlanta. Nella prima è stato messo in evidenza come i traumi vengono ereditati da genitori a figli e nipoti fino alla terza generazione; nella seconda vengono messe in evidenza competenze psicologiche trasmesse da genitori a figli a seguito di traumi.

Sappiamo ancora molto poco su come questi processi di trasmissione tra generazioni avvengono realmente, ma possiamo ipotizzare che questi passaggi avvengano attraverso la condivisione di agglomerati di rappresentazioni simboliche che potrebbero necessitare di essere elaborate,  ma che non possono esserlo in mancanza del necessario equipaggiamento psicologico.

Senza essere elaborati questi elementi restano nell’inconscio come “cadeau” che verranno trasmessi tali e quali di generazione in generazione, finché qualcuno dei discendenti non avrà acquisito gli strumenti che lo renderanno capace di “aprire i regali” e di confrontarsi con i contenuti.

Secondo la Schutzenberger queste trasmissioni hanno in qualche modo a che fare con eventi che producono emozioni molto forti, traumi, ecc. sia nella mente degli individui che nella mente degli altri membri dell’albero genealogico.

Le evidenze cliniche mostrano che questi agglomerati simbolici si installano in una sorta di hard-disk familiare oltre che personale, contenitore dal quale cercano di venire in superficie trovando molto spesso come ostacoli coscienze non ancora formate a gestire patate così bollenti e angoscianti. Questi contenuti vengono quindi spinti di nuovo nei vari inconsci (individuale, di gruppo, collettivo, ecc.) peggiorando la situazione (es. da segreti a sintomi).

Pertanto la salute degli alberi genealogici e dei membri che li compongono sul piano visibile non può prescindere dalla elaborazione di detti contenuti. E’ come se questi eventi venissero spostati nei vari sistemi inconsci (individuale, collettivo, ecc.) senza essere adeguatamente trasformati. Nel concreto potremmo parlare di vecchi simboli da sciogliere e nuovi simboli da coagulare.

Una testimonianza a sostegno

Nel testo “Risonanza transpersonale” di Giampiero Varetti (Verdechiaro Edizioni, 2005, pag. 22) l’autore afferma: “mio figlio all’età di 3 anni, una notte ebbe un sonno molto agitato e si svegliò. Gli chiesi che cosa avesse sognato e lui mi raccontò un episodio spiacevole che coincideva appieno con una esperienza della mia via quando avevo 10 anni. Era perfettamente corrispondente (persone e situazione) solo che anziché essere io a viverla il protagonista era lui (…) nessuno ne era al corrente e l’ultima volta che ne parlai fu ai miei analisti circa 15 anni prima”.

Dott. Alessandro Gambugiati

psicologo psicoterapeuta docente scrittore

Firenze, via delle Torri 34/c

Prato, viale della Repubblica 153

3285390990 www.alessandrogambugiati.net

Autore

Alessandro Gambugiati

Alessandro Gambugiati

Alessandro Gambugiati lavora come psicologo psicoterapeuta specialista in Psicosintesi Terapeutica. Si occupa di disagio psicologico, a partire dai casi di più grave compromissione del funzionamento affettivo e cognitivo. Svolge anche il ruolo di docente.

2 Commenti

  • Quindi i sogni farebbero parte incomscia di una realta vissuta da un parente stretto .
    Cioe la trasrmissione avverrebbe.tramite i geni ereditari.

    • Proprio così. E’ come se gli eventi (specie quelli a forte contenuto emotivo) venissero registrati in una specie di hard-disk dotato di una sua propria intelligenza. Gli eventi forti (es. traumi) che vengono evitati – o meglio, non elaborati – dai genitori restano la da qualche parte in attesa che un discendente ci si confronti. DNA? Non sappiamo ancora molto sulle modalità di trasmissione, ma sappiamo che questa trasmissione avviene. Personalmente me li immagino come sintesi di rappresentazioni che hanno smesso di trasformarsi bloccandosi sulle stesse immagini interne alla psiche del singolo e dell’albero genealogico, generando ripetizioni (es. sogni, incubi, circostanze, ecc.). Grazie per aver commentato, dott. A. Gambugiati

Lascia un commento