Benessere

5 buoni consigli per meditanti pigri

 

Negli ultimi anni la meditazione, intesa come pratica di promozione della salute e del benessere, ha ricevuto sempre più attenzioni.  Probabilmente questo è avvenuto grazie ad una più capillare diffusione della mindfulness. (ndr:  La Mindfulness è una modalità di prestare attenzione, momento per momento, nell’hic et nunc, in modo intenzionale e non giudicante. Mindfulness significa essenzialmente consapevolezza, attenzione, attenzione sollecita. Queste qualità dell’essere possono venire coltivate attraverso la meditazione.)

Nonostante le evidenze empiriche e le ricerche scientifiche degli ultimi anni sugli effetti benefici della meditazione, non ci è facile farla diventare un abitudine, inserendola con regolarità nella nostra giornata tipo. Non riusciamo a considerarla un attività vitale come il sonno, il bere acqua, il respirare, ecc.

Molto spesso ci riesce più facile indirizzare la nostra volontà verso altri settori, invece che per dedicarsi alla pratica della meditazione.

Se anche voi che, in questo momento, state leggendo queste righe vi ritrovate nelle mie parole, ecco alcune idee per far entrare la meditazione nella vostra vita.

Concentrarsi sul respiro durante l’uso del forno a microonde

Eckhart Tolle, consigli su repiro e consapevolezzaSiamo in attesa del “ping” del nostro forno. A volte il tempo di attesa è poco, altre un po’ di più. Perché allora non utilizzare il “ping” come un timer che segna la fine della nostra pratica di meditazione? Non è importante quanti respiri facciamo, possono bastare anche solo due respiri consapevoli. La consapevolezza può essere allenata in qualsiasi momento.

Essere consapevoli del respiro sposta l’attenzione dai pensieri e crea spazio. È un modo di generare consapevolezza. (E. Tolle)

Questo stesso principio può essere utilizzato per qualsiasi altra cosa che prevede un timer di cottura, per esempio una torta, o una pasta.

La mattina prima di uscire dal letto

È mattina, siamo nel letto e suona la sveglia, ma la posticipiamo  ancora di 5 min, e poi ancora altri 5 minuti, prendendo tempo prima di alzarci definitivamente. Perché non utilizzare quei minuti per fare un po’ di meditazione? Come potremmo farla?

Semplicemente connettendoci al nostro respiro e godendoci respiro dopo respiro quello spazio piacevole in cui il nostro corpo ancora è adagiato sul materasso. Si potrebbe anche arrivare a sentirsi meno in colpa per il fatto di non alzarsi immediatamente, o a sentirsi in colpa consapevolmente, che è decisamente tutt’altra cosa.

 Meditando di primo mattino, prima ancora di scendere dal letto, è un ottimo modo per iniziare la giornata, ci alzeremo dal letto centrati e con un pizzico di consapevolezza in più.

In questa pratica ci potrà essere d’aiuto la scelta di una suoneria non assordante, magari dolce e rilassante, che segni il termine della meditazione.

Creare delle mini-meditazioni legate alle nostre pause in bagno

come meditare ed essere consapevoli nell'abitudine, pigriziaPossiamo facilmente creare le abitudini legandole a dei comportamenti abituali che facciamo già regolarmente nella nostra vita. Per esempio, un link lo si potrebbe creare con l’attività del lavarsi i denti, dal momento che è una pratica che coinvolge almeno due momenti della nostra giornata, la mattina e la sera prima di andare a letto. Basta poco. Serve solo portare attenzione su quel che si sta facendo, sentire le setole dello spazzolino che entrano in contatto con i nostri denti, assaporare la sensazione che ci dà il dentifricio ed aprirsi alla gratitudine per l’acqua che, quasi per miracolo, arriva al nostro rubinetto partendo da chissà dove.

Un altro momento che è possibile sfruttare è quello legato ad ogni volta che si va in bagno per espletare i nostri bisogni fisiologici. Ad esempio, mentre si sta lì seduti, si potrebbe semplicemente prendere un extra di 30 secondi o un minuto per notare la sensazione del respiro in tutto il corpo. Questo è un ottimo modo per centrare se stessi prestando attenzione a come ci si sente ad essere nel proprio corpo.

In attesa di…

Avete un appuntamento dal vostro psicoterapeuta , per via dell’ansia di fare tardi, siete arrivati in anticipo? Quale occasione migliore per meditare un po? Magari vicino allo studio di psicoterapia c’è una buonissima gelateria. Perfetto! Un’ottima occasione per fare un po’ di pratica!! Compratevi un gelato e mangiatelo con estrema calma, assaporatelo, osservatelo e portate attenzione a cosa accade nella vostra bocca, cosa succede alle vostre papille gustative. È un modo “consapevolissimo” di impegnare il tempo di attesa!

Piccole pratiche con i vostri figli

genitori e figli, consigli per mindfulness e benessereUn consiglio rivolto a chi è mamma o papà. La vita di un genitore, specialmente quando i bambini sono piccoli, si sa, è scandita dai bisogni e dalle attività dei figli. Si tratta di trasformare uno di questi momenti in una pratica di consapevolezza. A volte è più facile infondere energia per creare delle buone abitudini nei nostri figli, piuttosto che investire sulle nostre. Sul web troviamo un sacco di articoli o idee su come fare ad praticare la mindfulness o lo yoga con i più piccoli. Un’iniziativa interessante, quasi rivoluzionaria, viene promossa, da qualche anno, dall’Accademia Olistica “Villaggio Globale” di Bagni di Lucca in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Questa iniziativa prende il nome di Progetto Gaia e consiste in un protocollo standardizzato di 12 incontri rivolto a bambini, ragazzi e giovani (fino ai 30 anni), con il fine di promuovere un programma educativo che ponga al centro lo sviluppo di una consapevolezza globale di sé stessi e del pianeta attraverso la mindfulness e altre pratiche di consapevolezza: al momento hanno beneficiato di questo progetto circa 20.000 tra bambini e ragazzi.

Provate con questi semplici consigli e vedrete che iniziare non sarà poi così difficile!

dai un occhiata a questi link per trovare altre utili indicazioni:

Autore

Gioele D'Ambrosio

Gioele D'Ambrosio

Esperto in disturbi d’ansia e dell’umore, attacchi di panico, dipendenze affettive, supporto alla genitorialità e alla famiglia. Conduce gruppi per la crescita personale, lo sviluppo della consapevolezza e della spontaneità.
Nel suo studio mette in pratica i principi della Psicosintesi Terapeutica che non si limita all’intervento sul sintomo, ma mira all’autorealizzazione dell’individuo.

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