Psicologia

Lo sviluppo del potenziale umano

Crescita della pianta, sviluppo del potenziale psicologicoParte del lavoro che svolgo in studio ha a che fare con lo sviluppo del potenziale umano, che in altre parole significa aiutare le persone a trovare e valorizzare le loro preziosità. Lavorando sul disagio psicologico, infatti, molto spesso scopro che questo è associato ad una specie di accartocciamento della personalità intorno a eventi che hanno influito negativamente sullo slancio vitale di quella data persona.

Ostacoli di vario genere impediscono la crescita e lo sviluppo delle potenzialità e allora ci si adatta a quei limiti dando per scontato che la vita sarà quella e niente più. Dolori, rabbie e paure, associati ai tentativi falliti, creano piccoli traumi che si accumulano tra loro come gocce di mercurio fino a rendere meno probabile il “provarci ancora”. Poi, durante il trattamento terapeutico, la persona sperimenta che “si può fare” e si apre a nuove possibilità.

Il metodo psicosintetico – che rappresenta il sistema di credenze di base del mio metodo di lavoro – è un valido strumento di consapevolezza, crescita ed evoluzione; quando le persone ne sperimentano il potenziale restano colpite. Segue spesso una radicale riorganizzazione del sistema di credenze, fino a tornare ad avere fiducia e sperare che qualcosa di speciale possa accadere nella loro vita.

Iniziano a sperimentare il loro potere personale. Nel farlo corrono il rischio di passare direttamente dall’impotenza all’onnipotenza ed è mia abitudine metterli in guardia fin da subito relativamente a questa possibilità. Per chi ha accumulato molte frustrazioni, infatti, l’inizio della risalita è un momento assai delicato: più sofferenza abbiamo accumulato, più energia metteremo al fine di dissolvere una volta per tutte quell’inferno. In questi casi la disperazione può essere un propulsore molto utile.

Famiglia, Scuola e Media

La famiglia, intesa come insieme delle influenze generate dagli alberi genealogici dei genitori, assai raramente fornisce l’equipaggiamento psicologico necessario per affrontare le potentissime forze inconsce e sistemiche alle quali tutti noi siamo sottoposti in quanto esseri umani.

La scuola, nelle culture occidentali, è essenzialmente strumento per istruire le masse alla produzione e al consumo, con programmi ormai obsoleti. Inoltre produce effetti collaterali tra i quali l’ipertrofia del nozionismo, che ci condiziona all’idea che dobbiamo sapere tutto, mentre invece sarebbe sufficiente acquisire l’essenziale e imparare ad utilizzarlo adeguatamente, con la funzione pensiero ben allenata.

I media vanno a completare lo scempio: invece di educare le persone ad uno stile di vita sano, per aiutarci a crescere sani e veramente felici, promuovono allucinazioni e sogni associabili ai condizionamenti pavloviani.

Famiglia, scuola e media sono risorse e potenziali trappole: le persone vengono programmate ad avere un certo funzionamento e non sanno come uscirne. E lo sviluppo del potenziale umano è totalmente delegato alle iniziative individuali.

La personalità ordinaria

La personalità ordinaria è prigioniera come un insetto nella tela del ragno: per potersi salvare deve disidentificarsi ed equipaggiarsi adeguatamente. In altre parole, per funzionare bene un essere umano deve acquisire le competenze necessarie per ridurre gli ostacoli e amplificare le qualità utili alla rigenerazione del proprio assetto psicologico nelle varie fasi del ciclo di vita.

Queste competenze possono essere acquisite a partire dal lavoro sul sintomo, il quale può diventare una preziosa occasione sia per ripristinare il benessere che per ambire ad uno stile di vita più soddisfacente. Ne consegue che le persone vengono in terapia lamentando ansia, depressione, panico, ecc. e nel tragitto finiscono per interpretare diversamente anche la loro vita.

Questo processo deve avvenire per mezzo della consapevolezza dell’individuo e non per il mezzo di un nuovo condizionamento di sostituzione. L’individuo deve essere messo nella condizione di scegliere autonomamente le proprie abitudini: si tratta di un processo che può essere facilitato.

La metafora informatica

Molto spesso chi soffre di disagi psicologici ha delle difficoltà ad allineare il software (la mente) con l’hardware (il corpo). I driver (le emozioni, ecc.) sono un importantissimo strumento per recuperare l’armonia tra corpo e mente. Il sistema operativo (ovvero le credenze consce e inconsce che il sistema sta girando in un dato momento) influenza direttamente destino e corpo.

Senza la consapevolezza dei processi in gioco (e dei codici per poter intervenire efficacemente) la nostra vita diventa un film drammatico nel quale maschere e subpersonalità ripetono sempre lo stesso copione.

Dott. Alessandro Gambugiati

psicologo psicoterapeuta docente scrittore

3285390990 www.alessandrogambugiati.net

Autore

Alessandro Gambugiati

Alessandro Gambugiati

Alessandro Gambugiati lavora come psicologo psicoterapeuta specialista in Psicosintesi Terapeutica. Si occupa di disagio psicologico, a partire dai casi di più grave compromissione del funzionamento affettivo e cognitivo. Svolge anche il ruolo di docente.

4 Commenti

  • SAlve,
    è molto interessante. mi trovo molto d’accordo con lei quando scrive :”Questo processo deve avvenire per mezzo della consapevolezza dell’individuo e non per il mezzo di un nuovo condizionamento di sostituzione.”
    ci saprebbe indicare un piccolo esercizio da consigliare a noi lettori? qualcosa che riguardi lo sviluppo del potenziale umano da poter fare a casa?
    io in prima persona le sarei grato e poi anche gli altri lettori
    🙂
    grazie

    • Salve Riccardo, grazie per aver commentato il mio articolo. Una tecnica molto potente è quella del diario personale: ogni giorno prende nota di ciò che le accade cercando di elaborare il passato, di scegliere bene nel presente e di gettare nuovi semi per il futuro. Scrivere è come nuotare: si impara facendolo. Mediante la tecnica del colloquio con un facilitatore che ha già padroneggia il processo, è possibile personalizzare il lavoro di sviluppo del potenziale umano per ridurre i tempi necessari e gli sprechi di energia. Grazie. Buon lavoro, dott. Alessandro Gambugiati

  • un altra richiesta è come riconoscere le mie credenze di base disfunzionali? che tipo di tecnica consiglia a noi lettori?

    • Le credenze disfunzionali le può riconoscere mediante il campionario delle credenze presenti nel suo attuale sistema di credenze. Quelle disfunzionali la portano lontano dai suoi obiettivi e la fanno soffrire. Quelle funzionali, al contrario, la avvicinano con gioia a sé stesso e agli obiettivi che si è posto. Grazie. Buone cose, dott. Alessandro Gambugiati

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