Vita di Coppia

L’aspettativa: veleno dell’amore

Avete mai pensato a quanti amori finiscono in una sola vita? A quanto cambiano le nostre relazioni con gli altri per pure incomprensioni, rancori o semplicemente perché non riusciamo a trovare un buon motivo per riuscire a perdonare gli errori commessi o subiti?

Nell’ambito della psicoterapia capita molto di frequente che le persone abbiano bisogno di un supporto psicologico proprio rispetto a queste “perdite”.

GLI AMORI FINISCONO

amori che finiscono, separazione della coppiaE’ curioso pensare quanto faccia parlare un amore che finisce rispetto ad un amore che dura . Sarà capitato anche a voi di condividere l’inizio e la fine di una storia di un caro amico e avrete notato quanto si parla più della fine rispetto a quanto si è parlato dell’inizio. E’ come se l’uomo fosse geneticamente portato ad aderire maggiormente alla sofferenza, al dolore rispetto che al piacere, all’amore e alla gioia. Si nota di più il negativo rispetto al positivo che abbiamo intorno. Siamo attenti a quello che ci manca rispetto a tutto quello che abbiamo. E proprio in base a questa innata predisposizione, notiamo sempre di più quello che manca al nostro compagno rispetto a quello che ha. Ci riempiamo di aspettative di cose che ancora non abbiamo raggiunto rispetto a tutto quello che abbiamo già.

In generale si potrebbe affermare che  l’uomo si abitua facilmente all’avere l’amore, finendo anche per darlo per scontato, invece di riuscire a trattenerlo vicino a sé, ad alimentarlo fino a farlo crescere sempre di più.  Ed è proprio per questo che le relazioni finiscono e si rovinano: perché le persone dopo un po’ di tempo danno per scontato di amarsi.

L’AMORE NON E’ SCONTATO

Qualsiasi forma di vita dalla cellula, alla pianta fino ad arrivare all’animale e all’uomo vive se si “nutre.

Se dimenticassimo di dare acqua alle nostre orchidee queste morirebbero. Eppure sempre più si possono vedere nelle nostre case famiglie intere dedite  a coltivare giardini interni ricchi di orchidee bellissime. Ho conosciuto moltissime persone che si mettono addirittura la sveglia nel cellulare che gli ricorda di dare ogni 5 giorni l’acqua all’orchidea perché hanno paura di dimenticarsene e di vedere quelle bellissime piante rovinarsi e morire. Oppure guardiamo quanta attenzione diamo tutti noi ai nostri animali domestici. Li trasformiamo in bambolotti che vestiamo, pettiniamo, li trasportiamo addirittura come i bambini nei passeggini dando loro amore incondizionato ogni giorno. Famiglie intere sacrificano le loro vacanze per rimanere a casa con i loro animali e non sentono il peso dell’avere per tanti anni la totale responsabilità di queste creature.

Ma tutto questo non succede per L’AMORE.

L’Amore inteso come amore tra due persone che scelgono di stare insieme è regolato da dinamiche e regole ben diverse dall’amore incondizionato verso le piante e gli animali.

L’ ASPETTATIVA VELENO DELL’AMORE

L’Amore finisce perché siamo bravissimi a pretendere ma non siamo capaci di amarci senza pretese.

L’aspettativa di ricevere amore rappresenta la causa principale della rottura delle relazioni amorose. Se solo imparassimo a gioire del DONARE anziché ricercare continuamente la gioia nel RICEVERE tutto questo amore non finirebbe.

Il rispetto, la stima, la fiducia nell’altro sono sicuramente elementi indispensabili per costruire e far durare un amore per lungo tempo.  Ma purtroppo siamo tutti noi abituati a sceglierci per gratificarci. Amiamo perché siamo amati. Rispettiamo perché riceviamo rispetto, gratifichiamo l’altro se questi ci gratifica.

Tutto questo non può rappresentare il paradigma dell’amarsi.

Parliamo per un attimo dell’ASPETTATIVA.

Aspettarsi qualcosa, in qualsiasi ambito della vita, implica la costruzione involontaria di una serie di immagini interiori che anticipano ciò che auspichiamo. Tali immagini tendono a creare aspettative anche da un punto di vista di gratificazione emotiva. Ad esempio se ci aspettiamo per il nostro compleanno un bel regalo dal nostro compagno e ciò non arriva, la frustrazione sarà direttamente proporzionata a quanto avremo gioito nel riceverlo. Quindi se il bisogno e l’aspettativa sono alti anche la frustrazione lo sarà.

In base ad una delle leggi della psicodinamica: “le idee e le immagini tendono a produrre gli atteggiamenti e gli stati emotivi ad essi associati”.  Questo significa che se mi immagino, e quindi creo, una aspettativa di  qualcosa che vorrei accadesse , attivo dentro di me anche le emozioni e gli atti fisici ad essa associati. Mi attivo in poche parole verso quella aspettativa anche se inconsapevolmente. Se questa non viene esaudita, la sofferenza diventerà enorme, portando con se frustrazione, rabbia, rancore e chiusura. Queste sono le reazioni che solitamente abbiamo di fronte ad una aspettativa mancata.

Ne vale la pena secondo voi? Possiamo ridimensionare il rischio frustrazione, magari producendo meno aspettative?

La risposta è si!!!!

Impariamo a non aspettarci niente e tutto arriverà.

Doniamo senza aspettative all’altro e la gioia nel donare ridimensionerà il rischio di creare aspettative nocive all’interno della relazione.

La vera gioia è nel donare non nel ricevere, il vero amore è amare senza aspettarsi amore in cambio.

Sembra un processo molto difficile ed anche ingiusto, per alcuni versi, ma provate a farlo a partire da piccolissime cose e vedrete gli effetti che il donare amore avrà su tutta la vostra vita.

 

Dott.ssa Gaia Spagnoli, psicologa e psicoterapeuta. Per consulenze psicologiche, percorsi di psicoterapia, seminari o altre richieste, puoi scriverle una mail all’indirizzo gaiapsiche@yahoo.it oppure telefonare al numero 347/7620657.

Autore

Gaia Spagnoli

Gaia Spagnoli

Psicologa e psicoterapeuta. Si occupa del disagio psicologico negli adulti e negli adolescenti. Svolge psicoterapia individuale, di coppia, familiare e di gruppo.

14 Commenti

  • Non concordo, è normale ad avere aspettative in amore, se non ci si pone degli obbiettivi inseme a che serve… e gli obbiettivi, progetti, come si voglion chiamare, sono le aspettative che ti motivano verso l’altro e se l’altro se ne frega è logico che nasce la frustrazione. Se una persona ti dice ti vuole bene, ma ti lascia nell’angolo, dopo tanto tempo, nel senso che non vuole vivere un rapporto alla luce del sole, come fai a credere che quella persona ti vuole bene? Se ti volesse veramente bene farebbe questa cosa per vederti felice, come tu altre farai felice l’altro con le cose che sai che lo renderebbero felice. Non si deve arrivare alle aspettative, altrimenti c’è disparità .. se si alle aspettative vuol dire che uno dei due non da abbastanza e fa penare l’altro facendolo aspettare in un angolo. E pretendere che una persona stia in un angolo è amore? Non direi proprio

    • CARA Luna, nelle tue parole si sente molto coinvolgimento, rabbia…, sofferenza, tutte emozioni che fanno capire che anche tu spesso ti sei trovata di fronte ad amori difficili……. Credo che avresti ancora molto da dire…… Sono d’accordo con te che in amore non può esserci solo uno dei due che riceve dall’altro. Come dici tu più volte, sarebbe una situazione non equilibrata e frustrante. La riflessione che volevo suscitate io con l’articolo era però questa: quando ci aspettiamo qualcosa da qualcuno è molto facile rimanerne delusi perché l’altro, sia che si tratti di un partner che semplicemente di un collega di lavoro, è una persona diversa da noi . Ha esperienze diverse, sente in un modo diverso, pensa in un modo diverso e probabilmente avrà delle idee diverse dalle nostre anche rispetto all’amore . Ma quando non ci aspettiamo niente dagli altri capita una cosa strana: che le cose arrivano senza chiederle, che ci predisponiamo alla calma, al rispetto e la frustrazione diventa un nemico lontano. Se riusciamo a non aspettarci niente dall’altro TUTTO ARRIVA!!! Perché l’altro si sentirà più libero di dare senza essere giudicato, perchè l’aspettativa anche se non esplicita, viene avvertita a livello inconscio. E’ vero che in Amore è giusto che ci sia scambio, dare e avere, ma amare non è misurare , non è accumulare ….Molte volte solo vedere l’altro felice ci procura gioia, anche se a noi non è arrivato niente , anche se abbiamo fatto un regalo ma non abbiamo ricevuto niente in cambio. Naturalmente non sarà sempre così…. probabilmente in altre occasioni lo avremo anche noi, ma è importante lasciare libero l’altro di poterci amare a suo modo anche per valutare che sia davvero la persona giusta per noi. Quando le nostre aspettative sull’Amore diventano troppe spesso l’Amore viene etichettato come qualcosa di materiale, anche se non lo è. Comunque cara Luna parlare di Amore e relazioni è sempre argomento molto complesso… Ti ringrazio per aver scritto il tuo pensiero, per esserti confrontata con me e tutte le persone che come te tengono a questo argomento…. Spero di aver in parte chiarito il concetto di libertà in amore che volevo condividere con voi….. ma se avrai bisogno ancora di scriverne su o magari approfondire qualcosa sono a tua disposizione.

    • Non sempre si può uscire dai gangli della vita. Quando l’amore arriva inatteso e distrugge tutti gli equilibri di una vita diventa necessario fare i conti con la quotidianità costruita. Omnia amor vincit… si vero, in se stessi l’amore vince su tutto, ma fuori da noi esistono figli, dinamiche, relazioni, intrecci magari pluriennali che non sempre sono modificabili senza generare dolore; e se una scelta non è del tutto ecologica porterà solo negatività. E’ la legge del Karma.
      Ed a questo punto mi domando, meglio colui che fa esplodere tutto generando dolore, dolore che poi si ripercuote per forza anche nella nuova relazione, o meglio viversi per quanto possibile il nuovo vero sentimento entro i confini del possibile? Cara Luna, nessuno vince e nessuno perde; tu vivi il tuo legittimo dolore del non essere stata scelta, chissà come vive chi non ti ha potuto del tutto scegliere…. Penso che in quell’angolo saresti potuta essere la regina del suo cuore, accettando di ricevere quantitativamente quel che era possibile, ma qualitativamente ricevendo l’universo. Ha ragione Gaia, mai aspettarsi nulla ma godere appieno dell’amore profuso e di ciò che arriva.

  • Ci sono richieste silenziose, ovvero non dette che fanno sentire l’altro sotto pressione, perchè uno è costretto ad aspettare i tempi dell’altro che non sai quando ti farà provare la sensazione di uscire allo scoperto e vivere un rapporto alla luce del sole ..e non è giusto che questa persona abbia delle richieste e tu debba dare senza ricevere e non incavolarsi per l’altra ha delle aspettative.. L’amore è scambio, reciprocità, non io do e tu ricevi e godi di quello che ti do e io devo rimanere zitta in un angolo e non avere aspettative o desideri, sti cavoli

  • E allora non ci stare! Trovatene uno che ti fa vivere tutto alla luce del sole! Te lo dice una che ha vissuto la clandestinità per tre anni, con sofferenza. Ma tutto ha un tempo, come per la natura. Concordo che l’altro avverte inconsciamente l’aspettativa dell’altro. E’ anche vero che a vent’anni e’ più facile non avere aspettative, a quaranta un po’ meno facile. Forse bisognerebbe imparare ad contattare le proprie emozioni e farle dialogare con la mente. E soprattutto bisognerebbe imparare a vivere e basta. Comunque vada…

    • cara Emanuela…… ha scritto una grande verità: il dialogo con noi stessi rappresenta una strategia efficace .Sicuramente l’esperienza e il tempo che passa infondono in noi aspettative dovute proprio alle tante esperienze fatte, ma la consapevolezza dovrebbe essere maggiore a quaranta rispetto ai vent’anni. Comunque vada, rispettare noi stessi e imparare a comunicare all’altro nel modo giusto,diventa importante per vivere meglio ogni tipo di relazione.

  • Credo che , prima ancora di capire come comunicare con l’altro, occorra capire i propri meccanismi che si mettono in atto, prenderne consapevolezza e cambiarli se questi ci fanno soffrire. E ciò richiede un duro lavoro su se stessi e tanta volontà. Attaccarci all’idea che abbiamo dell’altro e’ dannoso, oltre che inutile. Perché l’altro sarà sempre diverso da come vorremmo. E pensare di cambiarlo, affinché questo non ci delusa o non ci abbandoni, e’ una pura illusione. E’ quello che ho imparato. Poi, si rimane ciò che si è e si prova ad accettarsi e non giudicarsi. Ma e’ dura e richiede coraggio.

  • Io mi domando invece quali siano i veri confini, insomma dove finisce l’aspettativa e dove inizia il senso di responsabilità che abbiamo verso il prossimo?
    A me sembra una facile scappatoia dalla responsabilità che i rapporti di amore ed amicizia invece dovrebbero portare con sè dire che “non bisogna aspettarsi nulla dal prossimo”, non è forse esaudendo quell’aspettativa che dimostriamo quanto teniamo ad una persona? Non è confrontandosi sui reciproci bisogni che comprendiamo l’altro e cerchiamo di farlo felice con piccoli gesti ed attenzioni quotidiane anche quando questi non fanno parte della nostra natura? Io penso che nei rapporti ci sia bisogno di più responsabilità e meno scappatoie.
    In parte sono d’accordo con il suo discorso se ci limitiamo a questioni banali e materiali che comunque fanno parte dei rapporti e alle quali spesso si da anche troppa importanza , e non dico che l’altro debba sempre assecondare la nostra volontà, ma di sicuro esiste una giusta via di mezzo e non credo che l’unica strada sia “non aspettarsi nulla dagli altri” perchè così facendo si autorizza tacitamente il prossimo a non avere alcuna responsabilità nei nostri riguardi.

    • Chi ama comprende. Chi ama sa accogliere. Chi ama si dà.
      Quando veniamo travolti da questa magia le sensazioni sono talmente “care” da non avere prezzo. Aspettarsi di essere ricambiati è normale, fisiologico oserei dire: cerchiamo conforto e gratificazione per il dispendio d’amore a cui ci sottoponiamo, e a volte si perde di vista se stessi. L’aspettativa, pone al centro dell’attenzione l’altra persona, che vive di emozioni che magari ignoriamo, che potrebbe non amarci… che va rispettata nel suo mancato amore. L’aspettativa mette fuori gioco noi stessi portandoci a disorientarci e ad alimentare fuochi negativi interiori. Che responsabilità può avere una persona se è desiderata? se gratuitamente abbiamo gioito nel regalarle un sorriso? … Il punto è: l’abbiamo fatto per regalare un sorriso, perché faceva stare bene noi, o perché ci aspettavamo altro in cambio?

      • Cara francesca….. probabilmente e’ Un insieme di tutto…. l’amore! Un gesto altruistico, un bisogno egoistico, un dono spontaneo e allo stesso tempo l’aspettatova di essere ricAmbiati . Ma comunque guardiamo la cosa… l’importante sarebbe riuscire a rimanere con “l’osservatore “ attivo;senza naufragare emotivamente avremo una visione più chiara ! Come principio di base ricerchiamo l’unita’ e L’armonia con noi stessi così se arriverà l’Amore avremo qualcosa di veramente speciale da condividere : Noi!

  • Dottoressa Gaia il suo articolo mi ha fatto riscoprire la vera gioia interiore. Mentre leggevo ho capito tanti errori che spesso si commettono anche a propri danni nella relazione. Leggere questo articolo è un toccasana.

    • Caro Antonio sono felice che l’articolo le sia stato di aiuto. Sono sicura che da ogni buon apprendimento derivi un cammino più consapevole….. quindi “ buon viaggio …”.

  • Il non avere aspettative ci libera da inutili fardelli, e ci avvicina al divino…non solo in amore.
    Tutti i ragionamenti su “io faccio questo tu fai di meno”…”io ti regalo X tu invece Y” sono chiacchiere della mente, che per sua natura…MENTE!
    Ascoltare il cuore non ci porterà mai in errore, perchè semplicemente l’errore non esiste…c’è solo ciò che risuona in noi in quel momento.
    Bisogna però riconoscerlo, accoglierlo, amarlo.

    • Ciao Fabio !!! Più vi conosciamo più riusciamo ad ascoltarci. Conoscenza e osservazione sono requisiti fondamentali per un buon equilibrio …. anche in amore

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