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L’ Albero di Natale come simbolo

albero di natale, ciclo della natura, simboloSta per arrivare il Natale…, alberi di Natale nelle vetrine, per le strade, nelle piazze. Alberi di Natale sempre più grandi, sempre più belli. Alberi di Natale piccoli e grandi forse ormai in ogni casa. Sempre più spesso in sostituzione del presepe o accanto al presepe. Si direbbe che l’Albero di Natale stia conquistando il mondo. Lo troviamo a tutte le latitudini.

La magia del Natale

Ma cos’è che muove, al di là del consumismo, questa pacifica e anche allegra invasione da parte dell’Albero di Natale? E’ indubbiamente un periodo magico, un momento di sosta, che la frenesia consumistica non è riuscita del tutto ad inquinare. Come se l’eco di un messaggio che viene da lontano catturasse ancora le nostre anime.
Il periodo natalizio ci invita a riflettere, a tornare in noi stessi. Silenziosamente si fa strada, in mezzo agli impegni quotidiani, la nostalgia di “un paradiso perduto”, in cui ritrovarsi, rinnovando il mistero dell’origine. La percezione di qualcosa che finisce e di qualcosa che nasce si insinua dentro di noi.
I bambini amano l’Albero di Natale: la gioia eccitata che esprimono nell’ornarlo, l’incantato stupore, da cui si lasciano prendere ad opera compiuta, aiutano noi adulti a cogliere i sentimenti che l’albero e il rito ad esso congiunto trasmettono. E’ come se “qualcuno” fosse entrato nella casa ad occupare uno spazio, che si popola dei loro sogni. La sospesa meraviglia dei loro occhi sembra penetrarne il mistero. I bambini vanno dentro al cuore delle cose in maniera fresca ed immediata, in quanto danno un’anima a ogni cosa. E appunto danno un’anima all’albero.

Storia dell’albero

Albero di Natale come simbolo del ciclo di vitaLa prima testimonianza scritta circa la diffusione dell’Albero di Natale, come lo conosciamo oggi, è del XV secolo. Nel 1419, la Confraternita dei fornai di Friburgo pose in occasione del Natale, nell’ospedale della città, un albero adorno di mele, pere, noci colorate, cialde, piccole focacce, biscotti, carta colorata e fronzoli vari. A Capodanno l’albero veniva scosso per far cadere le focacce e la frutta come segno beneaugurante per l’anno nuovo.

La leggenda attribuisce a Lutero, il fondatore del protestantesimo, la diffusione dell’Albero di Natale ornato di candele. Si dice che egli, tornando verso Wittenberg in una notte di vigilia, fosse rimasto colpito dallo splendore dei ghiaccioli appesi agli abeti, che splendevano alla luce delle stelle. Per cui ebbe l’idea di porre delle candele sull’albero per illuminarlo. L’Albero di Natale divenne così anche l’Albero delle Luci e venne considerato segno del protestantesimo, definito anche “la religione del Tannenbaum“, ossia dell’abete. Tali alberi con le candele si diffusero tra il XVII e il XVIII secolo e venivano allestiti nelle strade. Vennero presto vietati per il grande pericolo di incendio che essi rappresentavano.

Nel XIX secolo, dopo la scoperta della stearina e della paraffina, l’Albero delle Luci si diffuse nelle corti europee e negli ambienti alto-borghesi dell’epoca e l’usanza si radicò soprattutto in Germania e nei paesi scandinavi. In Italia venne introdotta al Quirinale dalla regina Margherita, ma la sua diffusione risale agli anni della ripresa economica dopo la seconda guerra mondiale, anche perché in Italia era più forte la tradizione del presepe di origine francescana.

I cicli della natura e il significato dell’albero di Natale

Ci stiamo dimenticando che Natale è legato al periodo solstiziale d’inverno. Il sole che dall’inizio dell’autunno tramonta sempre più presto, mentre con esso la vita sembra ritirarsi dalla terra, fa aumentare dentro di noi il rimpianto di una luce, che va progressivamente negandosi. L’inverno comincia con la notte più lunga dell’anno, quella del solstizio. E’ la notte più lunga, ma è anche quella che da l’avvio al percorso, che conduce la terra e con essa l’uomo fuori dall’oscurità verso la luce rinnovata, che si concede ogni giorno di più fino al solstizio d’estate. La festa della luce si colloca perciò nel buio, in quanto il buio porta in sé il germe della luce, come la luce quello del buio. Albero di Natale come simbolo del ciclo di vitaL’inverno da questo punto di vista significa rinnovamento della vita nell’apparente morte, speranza in un nuovo ciclo vitale perché porta in sé in germe la primavera ed il periodo natalizio ci riporta a tutto questo.
L’Albero di Natale nella sua patria d’origine, che corrisponde alle regioni germaniche, è indissolubilmente legato ad un antico canto popolare. E’ un canto rivolto non a un albero-oggetto, ma a un albero-essere vivente, che col suo verde perenne trasmette fiducia nella continuità della vita stessa. E’ il Tannenbaum, l’abete natalizio. Mentre la nostra mano lo addobba, spesso con gesti automatici, il nostro cuore dovrebbe stabilire una relazione con l’albero stesso, non più albero ma simbolo, che ci insegna con il “suo vestito”, come dice il canto, la speranza e la perseveranza, il coraggio e la forza “in ogni tempo”, anche in quello degli inverni interiori più rigidi.

Autore

Elisabetta Marra

Elisabetta Marra

Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Terapia psicosintetica, si occupa dei disturbi d'ansia, attacchi di panico, disturbi dell'umore, disagio esistenziale, lutto, autostima.

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