Psicologia Psicosintesi

Verso la serenità

fiori, come raggiungere la serenità dell'essereCercare di evitare il superfluo ed individuare l’essenziale è uno dei primi passi per indirizzarci verso la serenità.

Gli eventi umani sono talmente imprevedibili che spesso si è travolti da immani tempeste: è dunque fondamentale non perdersi dietro a futili banalità.
E’ bene valutare l’effettiva utilità delle cose, non la mera apparenza. L’eccesso è un difetto in ogni campo.

Individuare la serenità

Individuare la serenità implica come possa l’animo umano procedere sempre in modo equilibrato e vantaggioso, sereno con se stesso, disposto ad analizzare con calma equità tutto ciò che lo riguarda e come possa mantenere questo stato di tranquillità senza turbarla, evitando sia di cadere in depressione sia di esaltarsi senza motivo. Questa sarà la vera serenità.
Come giungerci?
Prima di tutto è necessario conoscersi, valutare se stessi. Considerare ad esempio, se il nostro carattere è più adatto ad una vita di fitte relazioni sociali o ad una dimensione contemplativa e di studio: è essenziale dedicarsi a ciò a cui tende l’indole naturale, per lo meno come “hobby” ed in ambito familiare/sociale, laddove non è possibile anche a livello professionale.
Bisognerebbe valutare attentamente le attività a cui ci dedichiamo e misurare bene le nostre forze per verificarne l’adeguatezza: ci deve essere di necessità più energia in chi agisce che nell’oggetto dell’azione: i pesi superiori alle capacità di chi li porta finiscono inevitabilmente per debilitare (Seneca).

Essere autentici

Si è costretti troppo spesso ad assumere pose forzate, a non mostrarsi al prossimo per quello che si è. La vita di molte persone è condizionata dall’ostentazione.
E’ un tormento stare perennemente in guardia, doversi controllare. Come ci si può sentire sereni, liberi dall’angoscia, se si vive nel perenne timore di essere osservati e giudicati?
Sono parecchie le situazioni che ci disarmano mettendo a nudo il nostro vero Io e, anche ammettendo che possa essere utile l’atto di controllarsi in sé, non è piacevole né rilassante la vita di chi indossa perennemente una maschera.
E’ importante riuscire a contattare il nostro “centro”, la parte più intima di noi, la sostanza stessa del nostro essere: “questo è di grande aiuto per un vivere più sereno. Il contatto con il nostro centro ci permette di fare ordine, di creare armonia in noi stessi, di riconoscere e vivere quei pensieri, sentimenti ed impulsi che sono veramente l’espressione del nostro essere più vero e profondo”. (Assagioli).

Ascoltarsi

Seneca ci consiglia di ritirarci in noi stessi ogni tanto, in quanto un eccessivo contatto con gli altri, spesso così dissimili da noi, disturba il nostro ordine interiore.
Andrebbero opportunamente alternate le due dimensioni della solitudine e della socialità. “La solitudine guarirà l’avversione alla folla, la folla cancellerà il tedio della solitudine” (Seneca).
Bisognerebbe riuscire a vivere il più possibile in armonia con la propria natura.
Tutti vorrebbero vivere felici, ma è difficile individuare con precisione che cosa renda veramente felici, perciò prima di tutto occorre chiarire quale sia la nostra meta, in un secondo momento cercare la via o le vie per raggiungerla.
Dovremmo tendere ad un bene non apparente, ma reale, duraturo e più intimamente bello.
E’ veramente felice e signore di se stesso solo colui che aspetta l’indomani senza inutili ansie, chi la sera prima ha detto: “Ho vissuto” e si leva al mattino per godersi la nuova giornata come qualcosa in più, come un meritato dolcissimo premio.
Aver vissuto abbastanza non dipende dal numero degli anni, o dei giorni, ma dal modo in cui il nostro animo ha vissuto quegli anni e quei giorni.

Autore

Elisabetta Marra

Elisabetta Marra

Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Terapia psicosintetica, si occupa dei disturbi d'ansia, attacchi di panico, disturbi dell'umore, disagio esistenziale, lutto, autostima.

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