Vita di Coppia

Amore MIO ti amo: relazioni di coppia oggi.

Tramonto romantico, psicologia di una relazione di coppia

 

Il presente articolo consiste in una mia rielaborazione di alcune sintesi da me condivise all’interno del convegno dal titolo “AmoreMIOtiamo”, organizzato dall’Ass. Agape Crescere Insieme, che si è tenuto presso la Biblioteca Lazzerini di Prato l’8 ottobre 2016.

“AmoreMIOtiamo”

Ho scelto di iniziare il mio intervento con una riflessione sul titolo del convegno, su questo “MIO” enorme tra le parole “amore” e “ti amo”, un caloroso invito a riflettere sul mito del possesso all’interno delle relazioni di coppia. Quando nella relazione amorosa entra il gioco il possesso, infatti, iniziano guai che spesso vengono sottovalutati. Nel momento in cui ti possiedo, infatti, ti trasformo da soggetto in oggetto, una pratica che finirà per degradare entrambi.

Quando io ti possiedo posso essere al massimo il tuo padrone. Proviamo a pensare alle ripercussioni che questo atteggiamento psicologico può produrre nel tempo anche in virtù dell’intensità della relazione amorosa. Ovviamente queste parole escono fuori a seguito di accumuli emotivi, quando c’è bisogno di parlare ma non ci si riesce perché la conflittualità è ormai non più controllabile e in mano alle rispettive programmazioni inconsce.

Quando c’è il possesso nella coppia non c’è libertà e senza libertà è possibile parlare di tutto tranne che d’amore. Infine, nel cercare di possedere te ammetto implicitamente il mio fallimento nel cercare di possedere me stesso. Le parole di Roberto Assagioli “conosci, possiedi e trasforma te stesso” ci permettono di orientare la nostra volontà personale in direzioni ben più edificanti.

Il matrimonio d’amore: una invenzione recente.

Lavorando su questi concetti mi è venuto naturale pensare al matrimonio ottocentesco come contratto sociale e come strumento per creare ordine nelle relazioni sociali, un matrimonio che nella maggior parte dei casi era combinato dalle rispettive famiglie senza neppure considerare la volontà dei diretti interessati. Questo tipo di matrimonio era già passato in disuso nella Francia del ‘700, quella delle corti d’amore, fino a che non venne ripristinato attraverso l’utilizzo della violenza.

Oggi il matrimonio ottocentesco ha lasciato spazio al “matrimonio d’amore”, un matrimonio che mette al centro di tutto l’amore, la qualità della relazione e tutto ciò che concerne il benessere della coppia. Di conseguenza quando finisce l’amore finisce anche il matrimonio.

Psicosintesi delle relazioni di coppia: come costruire una relazione di coppia sana.

Riflettendo su questi temi mi è venuto in mente il concetto di “ego ordinario” presente in Psicosintesi, che consiste nell’ego di cui siamo ordinariamente equipaggiati a seguito della nostra relazione con la famiglia, con la cultura e la società nella quale siamo immersi. Nelle culture occidentali famiglia, scuola e media ci trasmettono credenze su come dovrebbe essere la nostra vita, credenze spesso assai lontane dai nostri bisogni psicologici più profondi.

Tutte queste influenze contribuiscono alla creazione di un ego ordinario, che consiste in ciò che siamo destinati a portare nella relazione di coppia. E se entrambi i partner sono dotati di un ego ordinario è assai probabile che la coppia amorosa che ne nascerà avrà le caratteristiche di “coppia ordinaria”, una coppia che ha bisogno acquisire consapevolezza e nuovi strumenti.

Secondo Antonio Tallerini, è l’ego il grande ostacolo alla felicità della coppia: nevrosi, proiezioni, aspettative, ferite, crisi mal gestite e molto altro ancora rappresentano veri e propri nemici della coppia. In questa prospettiva ogni coppia ha le potenzialità per essere felice.

Tuttavia per realizzare una “coppia straordinaria”, o gestita con modalità psicosintetiche, è necessario che almeno uno dei membri possa beneficiare di un livello di consapevolezza piuttosto alto e che sia disposto a condividere questa ricchezza. Nel tempo l’altro il partner verrà naturalmente contagiato e, specie se le cose non sono messe così male, finirà per accettare di essere guidato verso il miglioramento.

La coppia gestita secondo parametri psicosintetici è una coppia sana che produce salute psicologica perché entrambi i suoi membri sono riusciti ad armonizzare i loro 4 cervelli (2 consci e 2 inconsci), come insieme armonico capace di sperimentare anche la gioia. Si tratta di una coppia nella quale la consapevolezza ha grande valore, così come la volontà di crescere insieme e di evolversi anche sui piani alti dell’esistenza.

Dott. Alessandro Gambugiati

psicologo psicoterapeuta docente scrittore

Firenze, via delle Torri 34/c

Prato, viale della Repubblica 153

3285390990 www.alessandrogambugiati.net

Autore

Alessandro Gambugiati

Alessandro Gambugiati

Alessandro Gambugiati lavora come psicologo psicoterapeuta specialista in Psicosintesi Terapeutica. Si occupa di disagio psicologico, a partire dai casi di più grave compromissione del funzionamento affettivo e cognitivo. Svolge anche il ruolo di docente.

7 Commenti

  • va bene dottore, ho capito tutto. ma non ho capito perchè non dovrei pensare che MIA moglie è solo MIA. a me da fastidio se lei ha un amante. non la voglio condividere con nessun altro. per questo la penso MIA. poi lo so che lei può fare qualsiasi cosa, anche lasciarmi per qualcun altro. ma finchè sta con me io la considero MIA. sbaglio? sto vivendo a metà?

    • Buongiorno. È congruo che nella relazione lei possa chiedere fedeltà, ma il possesso è altra cosa. Quando lei ripete quel mantra la, quel MIA così grande, così forte, carica l’archetipo del possesso come fosse la batteria di un’elettrocalamita. Quando poi la sua mente inconscia lascerà spazio agli automatismi (accade sempre) cosa crede che verrà fuori? Grazie, dott. A. Gambugiati

    • Buongiorno. Innamorarsi è naturale e sano. Specialmente per l’inconscio, dal quale vengono anche istanze che non hanno niente a che fare con etica e morale. Dal punto di vista psicosintetico, lei ha almeno 3 possibilità, di cui quella che le consiglio è cercare di capire come mai questo innamoramento è accaduto e perché la angoscia così tanto, con un percorso personale o di coppia con suo marito (senza necessariamente dover mettere sul tavolo l’innamoramento col suo amico). Per ulteriori considerazioni la invito a contattarmi al 3285390990: se trova spento o occupato la ricontattero’ io senza nessun impegno da parte sua. Grazie, dott. A. Gambugiati

      • grazie. trovo utili spunti.
        al momento non sono pronta per un percorso terapeutico, ma se mi decidessi la chiamerò.
        mi ritrovo in quello che dice.

        grazie anche a Marta, ma non sento mio questo tuo comportamento. mi piacerebbe riuscire a fare come te, ma mi assalgono troppi sensi di colpa. Mia madre credo in questo abbia la sua importanza. mi ha educato in un certo modo, ed inizio a vedere come questo mi ha condizionato in passato e mi condiziona ancora tutto oggi.
        ciao
        Frè

    • nessuna paura, fai come me. vivitele senza angoscia, goditi questo regalo della vita. essere innamorati di due uomini è una cosa bellissima, significa moltiplicare l’amore. poi io nella vita sono sempre rimasta con mio marito, ho cresciuto i nostri figli insieme a lui. segretamente ho amato anche altre persone, ma sentivo che nel mio cuore c’era abbastanza amore per tutti. perchè doverlo limitare? ho preferito così, ed ho vissuto bene. sono felice.
      ti auguro di essere felice Frè

      • Gentile Lettrice. La mia esperienza clinica mette in evidenza un’altra realtà ben più complessa, carica di molta sofferenza sommersa. In una società come la nostra un certo numero di archetipi (es. della monogamia) sono ben carichi e, mi creda, se li porterebbe dietro anche in mezzo alla foresta amazzonica. Restando sul modello psicosintetico, nel momento in cui lei tradisce suo marito fa soffrire una parte di se e goderne un’altra e viceversa. Poi inesorabilmente si creano conflitti interni dolorosissimi. L’unica possibilità di evitare la sofferenza è strutturare una schizofrenia funzionale, ma anche quella presenta dei rischi. Grazie per aver commentato. Saluti, dott. A. Gambugiati

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